Cenni storici

Ultima modifica 12 giugno 2024

Il Comune di Fiesse è situato nell’estrema parte meridionale della Bassa Bresciana. L’origine del nome del paese non è nota, è occasionale, significa la “svolta” del fiume Rodone, che qui si chiama Seriola Gambara.

Infatti dal latino “ad Flexum”, Fiesse è l’ultimo paese della pianura bresciana al confine con quelle di Cremona e Mantova e il suo nome, che appare in un documento del IX secolo, è dovuto alla sua posizione geografica, poiché sorto su un’ampia ansa del fiume Gambera.

Il Gambara, è un torrente che scorre nella Bassa Bresciana e per un breve tratto anche in territorio cremonese, nasce da risorgive nel comune di Ghedi (BS), prende il nome dal comune di Gambara, è un fiume colatore, il letto del fiume è sabbioso e la profondità è modesta.

Il Gambara a livello locale è un fiume di estrema importanza, in quanto fornisce acqua all'agricoltura, tipologia di lavoro molto praticata nella zona.

Il fiume è diventato negli anni momento di aggregazione, infatti ha il merito di aver fatto sorgere numerose associazioni di salvaguardia dell'ambiente e riguardanti la pesca.

L’origine preistorica del Comune di Fiesse è documentata da ritrovamenti di tombe risalenti alla cultura di Remedello (2200 a.C.), ma la bonifica del territorio per renderlo vivibile ebbe inizio con i monaci dell’abbazia benedettina di Leno, che diedero grande impulso alla canalizzazione delle numerose acque sorgive presenti sul territorio.

Il Comune di Fiesse ha due frazioni Cavezzo e Cadimarco.

Il vasto e storico borgo di Cadimarco, così chiamato perché di proprietà di Marco Lodi, un celebre notaio del XV secolo.

Del sorgere e del consolidarsi del piccolo borgo, inteso come centro di libera organizzazione economica fra gli abitanti, non abbiamo precise notizie. Le uniche finora a nostra disposizione per quanto frammentarie, sono strettamente legate alla storia dell’Abbazia Benedettina di Leno alla quale dipendeva l’intera vita sociale di Fiesse.

Come in altre località della bassa, soggette al monastero, i laici che si misero al servizio del preposito, formarono il primo villaggio di uomini liberi, con una partecipazione più o meno attiva alla direzione degli affari di interesse comune.

In seguito alle lotte di emancipazione contro il feudalesimo segnano, nell’alto medioevo, la caduta dei monasteri e quindi anche dell’abbazia di Leno.  I dipendenti del monastero si organizzarono in Comune, dovunque il monastero aveva dei fondi o dei massari, e i comuni si misero in lotta contro l’abate per rivendicare autonomie, possedimenti, e si appropriarono di tutto ciò che apparteneva al monastero e si governarono democraticamente secondo ordinamenti deliberati nelle assemblee vicinali.

Purtroppo le fonti locali storiche di Fiesse furono disperse e non possiamo collocare il nostro paese in quel  contesto della bassa bresciana. Gli statuti comunali se furono compilati sono scomparsi ma sono ignote pure le antiche proprietà comunali. Con un decreto del 10 gennaio 1929 Fiesse venne inglobato al comune di Gambara.

Con decreto n.475 del 13 marzo 1950 i l presidente della repubblica luigi Einaudi  ricostitui Fiesse in comune autonomo.

Dal 1951, anche quest’ultimo comune della provincia incomincia a partecipare alle elezioni comunali autonome, Fiesse fu nuovamente Comune.


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